15 Giu Spazi idonei per passeggiare | Andrea Ferrato
Un tiepido alito tra le mani ed i capelli, inaspettata quanto attesa, l’estate anticipata aveva acceso tutti i ventilatori.
E un azzurro importante lasciava scivolare alfabeti bianchi, soffici e complicati.
Che questo accadesse di lunedì era un po’ come confermare un nuovo inizio che ben poco aveva a che fare con il quotidiano rimettersi in scena.
Per lei era ben chiaro: il suo cuore aveva da poco ritrovato ritmi esaltanti; il grigio che lo ricopriva sbrinato dal calore di un altro cuore, nato per battere veloce, come il suo.
Si era trovata di nuovo in gioco, come al solito, quando si pensa di non poter andare oltre gli spalti.
Stavolta sentiva i segni delle partite precedenti e una cautela bambina le ricordava, come un girotondo, l’ordine delle cose, i passi della prudenza.
Aveva parcheggiato in fondo alla strada, in modo da potersi infilare nel parco rionale, prima di chiudersi nello studio.
I cani che correvano sull’erba brillante la guardavano come una di loro, rimanendo un po’ stupiti dal fatto che non fosse troppo interessata ad inseguire la palla.