18 Ott Sogno di mezzo autunno | Andrea Ferrato
L’emozione sale quando le parole spugnose s’infilano nel cuore e giocano con la voglia di non essere mai partiti e la brezza del non essere mai stati fermi.
Il respiro di nuvole nuove, dapprima masse morbide senza una forma, poi ippocampi giganti e falene impazzite.
Quel tutto che ci eravamo baciati e coccolati si alza e comincia a guardarci sorridente da una certa distanza, ammiccando un po’ a tutti, facendo vedere le gote rosee ancora umide di baci.
Una corsa folle senza fatica verso il punto più panoramico, dove vorremmo essere sempre, dove le note arrivano tutte come se fossero suonate per noi.
Rimani ancora un poco, quello che basta per dimenticarti di andare.