03 Lug POLVERE, MATERIA E ILLUSIONE 06 | Giovanni Canova
POLVERE, MATERIA E ILLUSIONE
Il mio intervento al Poetic Hotel insegue dei miraggi, immagina le vite di persone che hanno frequentato quel piccolo albergo.
Incontri ad ore, transiti fugaci.
Una rete intricata di memorie rimaste lì, intrappolate e sospese semplicemente nella fatica di loro stesse.
Ho cercato di vestire con una pelle di luce queste anime, utilizzando la fotografia.
Come in una dimensione rituale, mi sono spogliato e ho simulato, per ore, questo vagare tra corridoi e stanze.
Giovanni Canova
Nasco a Venezia nel 1974, ho iniziato a dipingere all’età di 9 anni e mi sono diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Non mi definisco un pittore, ma una persona alla ricerca di linguaggi e alfabeti per leggere e comprendere la realtà.
I luoghi del “confine” sono le zone dove mi piace spingermi, fin da quando ero bambino, il limite è per me quel segno, spesso invisibile, oltrepassato il quale molto o addirittura tutto può cambiare.
Attraverso il mio lavoro indago con entusiasmo il mistero dell’esistenza in cui siamo immersi e vedo l’arte come la capacità di riconoscere la bellezza che percepisco ovunque e l’artista come una lente d’ingrandimento in grado di creare punti di attenzione e connessioni.
I miei temi preferiti sono: vulnerabilità, ”imperfezione”, sessualità, dolore e paura.
Il trascendente, il rituale, il paradosso rivestono un ruolo fondamentale nel mio lavoro.