16 Mag Ogni istante | Andrea Ferrato
La dimensione del tempo. Quando pensava al tempo come una dimensione aveva subito in mente l’idea di una scatola.
E alla fine coincideva con il suo rapporto fisico con il tempo, quel conservare elementi tangibili come segnalibri di momenti ormai fissati solo nelle memorie di chi li aveva vissuti.
Ed ognuno con una propria percezione di quegli attimi.
Queste variabili dello stesso tempo erano quindi altre versioni che trovavano il loro posto in altre scatole, accanto, sopra o sotto ad altri momenti, con chissà quali emozioni e pensieri.
Perdere tempo. Non era mai riuscita a capire come fosse possibile.
L’unica modalità che riusciva a comprendere era legata allo smarrire una collocazione, una posizione precisa.
Quel momento trasformava tutti i segnalibri in un flusso, il momento diventava solo esperienza.
Appena in tempo. Quindi ogni istante, ogni pensiero che non è mai un vento leggero ma è sempre un atto formale sotto forme fluide, molto più concrete di come, a volte, le si voglia considerare; carezze o graffi leggeri, spunti o vaghe intuizioni, moti emotivi o stati dell’essere.