27 Apr Design weAk | Andrea Ferrato
Tra i deserti dell’America del sud e dell’Africa, ricoperti di vestiti dismessi o mai messi, e le (sempre meno) scintillanti installazioni della design week milanese c’è in mezzo tutto quello che ci siamo persi.
C’è in mezzo tutto ciò ciò che ci ostiniamo a non guardare ma che assomiglia sempre di più ad un’onda di piena che non può fare a meno di travolgerci.
Annebbiati da discorsi con i doppi fondi e da parole svuotate, roteiamo le nostre conversazioni in un talk-show grande quanto gli spazi che viviamo quotidianamente.
Il futuro ci cammina di fianco, inutile continuare a scrutare l’orizzonte.
Il futuro è fatto di tutto quello che ci siamo abituati a scartare senza accorgerci che conteneva le ipotesi e talvolta le risposte per qualcosa di diverso, qualcosa che può essere un po’ di tutti.
Il futuro è una materia complessa, non scintilla mai, obbliga a pensare e a sporcarsi le mani.