06 Nov Se diventa una storia d’amore | Alberto Guizzardi
Ascolto da giorni la colonna sonora di Suspiria composta da Thom Yorke.
Ho avuto la fortuna di vedere il film alla prima a Venezia ed ero particolarmente emozionato.
Avevo ancora nella memoria “Chiamami con il tuo nome” e comunque tutto il cinema di Guadagnino in generale mi ha sempre particolarmente affascinato.
Mentre ascolto pezzi come Suspirium e Unmade la mente viaggia verso le immagini e le sensazioni di quel film.
È ancora presto per l’uscita italiana, prevista a gennaio, ma come promemoria, in occasione dell’uscita americana, lancio questo post cercando di trasmettere le emozioni provate per questo film.
Guadagnino ha amato molto Suspiria ma non ne ha voluto fare un semplice remake; della storia ha voluto raccontare quello che ad Argento nella sua visione gore e splatter non interessava.
Riduce così la parte cruenta a due sole scene e amplifica quella psicologica all’inverosimile fino a introdurre una bellissima storia d’amore che riemerge onirica all’interno di una tetra Berlino anni 70, divisa dal muro, dal terrorismo, dalla lotta di potere tra streghe.
Sarà un’opera che dividerà perché scontenterà chi cerca il puro film d’autore o chi cerca l’horror.
Ma i due generi così distanti sono stati riuniti in quel equilibrio così complesso che solo a Guadagnino così mirabilmente riesce.
La musica di Thom Yorke ammanta il film di quella patina di nostalgia, nel ricordo di quello che ci siamo lasciati alle spalle, ma mai abbandonato, e che proprio nel momento del crollo e della deriva di tutto ciò che ci circonda emerge ancora come forza ricostruttrice.
Grande azzardo che nutre i sensi attraverso una percezione multiforme che lascia allo spettatore che avrà il coraggio di lasciarsi andare, la sensazione di essere stato pienamente ripagato.