27 Feb Ritratto di un’icona | Alberto Guizzardi
Pablo Larrain è uno dei registi più importanti dei nostri giorni.
La sua capacità di vivisezionare la storia è unica nel suo genere.
Già aveva dato ottima prova nei sui film cileni, tra gli altri Post Mortem, No, Neruda.
Ora in Jackie prima prova americana, prende in mano uno dei personaggi più iconici dell’immaginario collettivo e lo piega al suo personalissimo modo di fare cinema.
Già in Neruda aveva dimostrato di gestire il genere biografico senza cadere nella banale agiografia e qui amplifica ancora di più queste qualità.
Partendo da un’ intervista con un giornalista si dipanano i momenti della sua presenza alla Casa Bianca fino alla sparatoria che ucciderà il marito e al suo funerale.
Jackie è conscia del suo ruolo e lo persegue fino in fondo sia quando deve scegliere la carta da parati sia quando impone le regole del funerale.
Larrain pedina Jackie in una forma quasi da etologo non mollando mai la presa sul suo personaggio.
Supportato da una superba prova di Natalie Portman, tornata ai livelli di Black Swann, il film ci rende la figura di una donna che si è trovata dagli eventi a essere catapultata nella storia. E lei si è adeguata al ruolo
Nella buona e nella cattiva sorte.