Lo spazio pubblico deve essere visibile, riconoscibile.

E per essere visibile deve essere raccontato.
E per essere raccontato deve essere mappato.
E deve essere mappato da chi lo abita, non da chi pensa di poter stabilire cos’è quello spazio per tutti gli altri.

Perché puoi passare le ore a studiare un luogo dall’esterno, e poi magari raccontare “le storie di quella strada, di quel parco, di quel museo, di quella spiaggia”.
Ma se non sai come si relaziona con ciò che c’è intorno, e con le persone che lo vivono, e lo vuoi comunque raccontare, pretenderai di essere l’autore esclusivo di una narrazione universale.

Ma come fa uno spazio pubblico ad avere un autore esclusivo?
E infatti non ce l’ha.

Antonio Pavolini