11 Ott Non vedo perché | Nuovo Laboratorio
Non vedo perché.
Danzatrice: Daniza Vigarani
Direttore della fotografia: Giulio Casini
Regia: Claudia Rota
Parole: Filippo Pretolani
Abbiamo chiesto un punto di vista, un’idea, una frase sul tema portante di METABOX: l’evoluzione della sensibilità delle persone nell’era della rete.
Lo abbiamo chiesto alle persone che stanno contribuendo attivamente alla cultura dell’innovazione.
Su queste frasi Nuovo Laboratorio crea coreografie di danza contemporanea, ballando letteralmente sulle parole.
Questa volta le parole sono di Filippo Pretolani.
Filippo Pretolani – Non vedo perché
È una frase che ho affisso a mo’ di fumetto a un ritratto che tengo in salotto.
Senza quel ritratto forse non mi sarebbe scappata nemmeno la frase.
Vai a sapere perché.
Le frasi uscite di senno non amano farsi analizzare troppo.
Sono frasi così. Sfuse. In cambio non te ne chiedono conto. Senti come suona male?
Forse le frasi così vanno semplicemente affisse come memento.
Ogni tanto la vedo, o mi torna in mente.
Manda messaggi. A me richiama alcune cose.
La prima è che le ragioni, le spiegazioni forse sono sopravvalutate.
E dunque talvolta io non vedo i perché.
Bada, la frase non dice che non ci siano ma che non siano visibili, espliciti, dati e questo aumenta il novero delle possibilità. I perché ci ancorano a un senso univoco, a una spiegazione singola. Sono la prima soluzione, più comoda che valida.
Invece i perché cambiano nel tempo, emergono e si inabissano. Sono un po’ capricciosi.
In una magnifica canzone Paolo Conte dice: le donne odiavano il jazz / “non si capisce il motivo”.
Io riparto da lì e rilancio: mi piace pensare che si possa amare il jazz (o almeno ascoltarlo e rispettarlo) senza preoccuparsi troppo del motivo.
In entrambi i sensi.
PS: A ulteriore dimostrazione della loro capricciosità, il fumetto ha preso una piega strana: ora non vedo nemmeno il non vedo perché.
Ci ho anche provato: non stanno in piedi i perché. Ripiegano su se stessi, si congedano in silenzio. Servono altri perché, sperando siano altrettanto sfuggenti.