30 Mar Libri nel cassetto | Mirco Denicolò
Quindici anni fa fu stampato il mio primo quaderno di mostra, una sorta di libro d’artista, nelle pagine accostavo foto delle opere, disegni e parole.
Ero contento titolai il quaderno in modo pretenzioso.
Disegnai animali ed edifici (gli animali li avevo copiati da un vecchio libro) poi scrissi delle frasi, quello che mi veniva alla mente immaginando quegli animali come se angeli che osservavano le vite degli uomini e le loro città.
Ne copio alcune, non sono state usate nel quaderno, ma mi pare che siano ancora evocative.
C’era in quel lavoro una ispirazione che mi soddisfa anche oggi, ma se potessi lo rifarei, con una forma più puntuale.
Una volta all’anno gli uomini si coprivano con maschere di pelliccia, in questo modo speravano di vederci avvicinare.
Mi nascondevo, nessuno indovinava la mia presenza. I bambini mi intuivano nei loro giochi, modellavano pupazzi di argilla e inventavano la mia voce.
Ho osservato la loro città crescere sin dall’inizio, ricordo il giorno in cui divisero i terreni con delle corde tese.
Io e altre creature come me reggevamo il mantello dei profeti, alcuni loro pensieri erano i nostri.
Il fango umido della mia tana riflette la luce dei lampioni.
Non sono certo di essere solo una figura disegnata.
Non so se il mio compito sia ascoltare o inventare.