24 Ott La sacerdotessa delle tenebre | Alberto Guizzardi
Christa Paffgen in arte Nico, ex modella, musa di Warhol, voce di un memorabile album dei Velvet Underground e poi Jim Morrison, i Rolling Stone, Philippe Garrel e un figlio avuto in giovinezza da Alain Delon mai riconosciuto da lui e tolto a lei per incapacità genitoriale.
Quella voce che veniva dalle tenebre che era amata e odiata. E infine la droga che la disfa nella bellezza e nell’anima.
Nico 1988 è un film di Susanna Nicchiarelli che racconta gli ultimi anni d di Nico, quelli del tentativo di riconciliarsi con un figlio mai conosciuto, gli anni del fardello di una vita troppo vissuta, prima come protagonista e poi ridotta a ombra di se stessa.
Nicchiarelli ama la sua Nico e nel suo piccolo film, così coraggioso per il cinema italiano, le rende omaggio anche grazie alla interpretazione di Trine Dyrholm, attrice danese del memorabile Festen, che si cala nel ruolo con anima e voce regalandoci il vissuto del personaggio nei gesti, negli sguardi, negli attacchi di ira, nelle canzoni cantate direttamente da lei.
Ci viene rappresentata una donna diventata icona per quella voce così adatta a quell’album mito e poi costretta a vivere di quel mito pur rifiutandolo.
Solo la ricerca dell’amore inespresso per il figlio è il suo scopo, figlio che invece amore non cerca, ma va cercando in continuazione il suicidio come stesse a rappresentare la summa dei fallimenti della madre.
Lei è morta presto, il figlio vive ancora: quel ricongiungimento è avvenuto.