12 Dic I dischi del 2023 | Matteo Lion
Il disco che mi è piaciuto di più quest’anno è “My Back Was A Bridge For You To Cross” di Anohni And The Johnsons.
Il disco è uscito a Luglio. anticipato dal singolo “It Must Change” in cui la cantante ci invita a valutare un cambiamento profondo nelle nostre vite, nelle nostre relazioni, nei nostri valori di riferimento.
È davvero un disco meraviglioso, e in rete troverete ottime recensioni.
Ma io voglio parlarne anche per il “cambiamento” che Anohni ha agito nella promozione di questo disco, mostrandoci che una via alternativa è possibile.
Ormai siamo abituati ad una promozione massiccia da parte degli artisti attraverso social, apparizioni TV, sponsorizzazioni, stories, video su YouTube. L’obiettivo è quello di essere il più visibile possibile e cercare di ottenere like e visualizzazioni.
Anohni ha fatto una scelta diversa.
Quando l’album è stato lanciato ha solo previsto un ascolto in alcuni cinema a Milano, Londra, Parigi, Madrid, Sydney e San Paolo. Niente Stati Uniti, con il loro mercato enorme.
L’evento era molto semplice: dentro alla sala buia di un cinema si ascoltavano tutte le tracce del disco. In comunione con gli altri fans.
Nessun effetto speciale instagrammabile.
Nessun costo, tutto gratuito su prenotazione.
Solo la suggestione della sua musica.
Nessuna promozione è stata pianificata attraverso ospitate in TV.
In estate ha fatto una diretta sui suoi social dove da casa eseguiva due pezzi al piano. Telecamera fissa e nessun filtro.
Tra l’altro ho cercato questo live su youtube o sui social ma è stato totalmente rimosso.
Nessun concerto o data live a supporto del disco.
Tutto è intimo ed essenziale. Solo uno scambio di emozioni.
Esattamente come l’attivista LGBTQ+ americana Marsha P. Johnson il cui ritratto è diventato la copertina del disco.
Marsha P. Johnson viveva con mezzi molto scarsi, chiedeva soldi per strada o chiedeva l’elemosina. Poi quando qualcuno si avvicinava a lei con un bisogno lei dava semplicemente tutti i suoi soldi che aveva a quella persona.
Ecco i dischi che mi sono piaciuti di più quest’anno:
1. My Back Was A Bridge For You To Cross – Anohni And The Johnsons
2. Spira – Daniela Pes
3. in|FLUX – Anna B Savage
4. Fuse – Everything But The Girl
5. Nekkuja – Marina Herlop
6. Elvis – Baustelle
7. I Inside the Old Year Dying – PJ Harvey
8. Stereo Mind Game – Daughter
9. The Omnichord Real – Meshell Ndegeocello
10. Gigi’s Recovery – The Murder Capital
11. Everything Is Alive – Slowdive
12. Multitudes – Feist
13. Sit Down for Dinner – Blonde Redhead
14. The Land Is Inhospitable and So Are We – Mitski
15. Aspirin Sun – Emma Tricca
16. Furling – Meg Baird
17. Songs and Symphoniques: The Music of Moondog – Ghost Train Orchestra & Kronos Quartet
18. London Ko – Fatoumata Diawara
19. Javelin – Sufjan Stevens
20. Picturesque – Molly