I giardini mi imbarazzano, il ritmo frenetico del crescere e del marcire mi impedisce di intuire la storia delle piante piccole, della terra che non riesce a contenerle, delle migliaia di insetti e parassiti e muffe che si affollano attorno alla loro vita.

Così ho costruito uno specchio, l’ho fatto di metallo, lucido e liscio come vetro, umido come una pupilla.

Seduto, guardo il giardino dallo specchio e vedo, finalmente, le ombre che si sono sedimentate nel tempo, fin dalla caduta del primo seme…

Mirco Denicolò