04 Nov Filastrocca | Mirco Denicolò
Il grande Nimrod era cinque persone, cinque persone col corpo sbagliato
Uno che ticchia coi piedi da vespa, uno col ventre gonfiato col gas, uno che gira su di un carrettino, uno più lieve col corpo di stracci, l’ultimo re a forma di ruota.
Nimrod fatica ad alzarsi dal letto, Nimrod fatica a sedere sul trono, tutta la corte gli sfila davanti, mentre re Nimrod è seduto sul cesso.
Hanno abbattuto le mura regali, ora re Nimrod comanda una lotta.
Uno comanda coi piedi da vespa, l’altro che parla sputando fiammetti, uno che grida da un carro di fieno, il quarto vola e sbatte la testa.
L’ultima re, quello a forma di ruota, passa in rassegna somari e pennacchi, cerca nemici di giorno e di sera mentre gli uccelli gli fischiano dietro.
Il grande Nimrod era cinque persone, cinque persone dipinte su tela, fanno la guerra agli alberi e ai sassi, hanno un gran sonno e non voglion morir.