07 Set Diario Veneziano 06/09/18 | Alberto Guizzardi
Sono uscito dalle visione di The Nightingale di Jennifer Kent con la sensazione che si fosse trovata la quadra per il vincitore del Leone d’oro, film di vendetta femminile, nell’Australia dei primi coloni quando si andava lì perché si era in fuga da qualcosa o galeotti in cerca di riconquistare la libertà.
Con queste premesse la giustizia diventava un bene senza valore e vigeva solo la legge del più forte.
Sappiamo poi come i disastri fatti dalla cosiddetta civiltà bianca abbia influito negativamente su tante popolazioni nel mondo e sappiamo pure che oggi stiamo pagando il conto di quelle dissennate civilizzazioni, che poi non erano altro che conquista del territorio.
La visione alla proiezione con il cast, tanto applaudito alla fine, forse ha affrettato il mio giudizio, ma da come applaudiva la giuria, tra cui una scatenata Naomi Watts, beh chissà che l’istinto questa volta non abbia avuto ragione.