04 Set Diario Veneziano 03/09/18 | Alberto Guizzardi
In un bellissimo dopo pranzo sulla spiaggia del Lido, la voglia di fare un bagno stava per vincere sulla mia passione primaria ma poi il pensiero dell’effetto che i miei sleep avrebbero fatto sui villeggianti snob della spiaggia mi ha fatto desistere.
Sicuramente mi avrebbe dato più soddisfazione che vedere la prima grande delusione di questo Festival.
Lazlo Nemes aveva vinto Oscar e Palma D’oro anni fa per “Il Figlio di Saul”, opera estrema e nuova sul tema olocausto.
In “Sunset” utilizzando la stessa tecnica della telecamera addosso agli attori, racconta la fine dell’impero austro ungarico, o forse della stessa Europa, attraverso gli occhi di un’orfana che ritorna a Budapest per cercare di lavorare del negozio di cappelli un tempo dei genitori e dove ritrova un fratello mai conosciuto a capo di una banda di sovversivi.
La regia pur virtuosa non salva il film da una confusione di più eventi non sempre chiara.
Convincente il western di Jacques Audiard in trasferta americana “The sister brother”.
Supportato da un bel cast composto da John C.Reilly, Joaquin Phoenix e Jake Gyllenhaal racconta la caccia a un chimico capace con una formula di trovare l’oro più facilmente.
Con dialoghi brillanti dove spesso si ride si dipana una storia spesso fatta di avidità ma anche di utopia nella speranza che questa nuova ricchezza porti un benessere non solo economico ma anche etico. Ma come sappiamo la febbre dell’oro porta solo guai.
Una delle cose migliori viste fino ad ora.