16 Mag Costruire i luoghi dove respirare le cose che cambiano
Le cose attorno a noi stanno cambiando anche se lo si nota a fatica perché è tanta l’abitudine a pensare le cose sempre alla stessa maniera. Poi c’è tanto interesse a mantenere le cose come sono o a far sembrare che queste non cambino e che l’attuale sia il modo migliore.
Ma come una goccia che riempie una vaso le cose stanno cambiando partendo dal piccolo, dal locale, da modesti insiemi di persone che si riconoscono e condividono la funzionalità ed il piacere della collaborazione.
La rete ci ha fatto riscoprire come tante potenzialità unite per uno scopo specifico riescano a produrre grandi risultati, contribuendo con le proprie specificità.
Le tecnologie hanno iniziato a renderci più semplici questi collegamenti.
Le città che viviamo iniziano a trasformarsi sulla base delle informazioni che riusciamo a condividere nell’ottica di modellare i servizi sulle reali necessità di coloro che le abitano.
Adesso servono luoghi in cui tutto ciò possa essere diffuso e amplificato. Online di posti ce ne sono fino a perdersi, fino ad essere sommersi da un sovraccarico informativo.
Servono dei luoghi fisici dove fare esperienza e ascoltare come le cose stanno e possono cambiare.
Appesantiti da vent’anni di elogio del nulla siamo assuefatti al termine “intrattenimento”.
Cose sufficientemente gradevoli, meglio se plasmate su standard che generalmente non ci appartengono; cose di superficie che non si fanno scoprire, quinte patinate che coprono il vuoto.
Ora servono posti dove sperimentare la condivisione che abbiamo potuto assaporare on line, ambienti dove respirare energie creative, dove scambiare esperienze.
La differenza netta tra i locali italiani e quelli di città come Berlino o Amsterdam è che da noi la discriminante è il tipo di cibo e il prezzo; certo cose importanti ma quando esci ti sei generalmente solo saziato il fisico.
Portare nella quotidianità di un luogo conviviale l’energia di nuove idee, la conoscenza degli strumenti per diventare artefici di nuove esperienze, il contatto con le realtà che già si muovono negli spazi dell’innovazione delle relazioni.
C’è molto da fare, a tutti i livelli.
Se non si porta l’innovazione anche tra le persone che non seguono i guru, e assiduamente la rete, sarà sempre difficile che questa si diffonda e venga seguita dalla maggioranza delle persone.