18 Gen C.R.A.Z.Y. | Alberto Guizzardi
Mi ero deciso a fare dopo tanto tempo una recensione come si deve, quindi niente di meglio del nuovo libro di Michel Houellebecq “Annientare”.
Una volta acquistato però ho capito che avevo bisogno di un piano B; con solo una settimana di tempo non sarei riuscito a smaltire le oltre 700 pagine dell’opera.
In passato mi è capitato di parlare di un libro o di una serie prima di averli terminati, solitamente questo accadeva quando avevo ricevuto sensazioni che trascendevano l’opera stessa per cui il finale diventava ininfluente.
Nel caso di “Annientare” questo non è successo; chi conosce Houellebecq sa che ha una scrittura dirompente con tesi e opinioni spesso criticabili ma sempre proposte con ironia e libertà di pensiero.
In questo caso ci troviamo di fronte a un’opera che ricicla i vecchi schemi, affogati in una prolissa vicenda famigliare ben poco interessante, dove manca proprio quella vis polemica che rende i suoi libri unici.
Approfitto dello spazio rimasto per ricordare Jean Marc Vallée regista canadese famoso per le serie Big little lies, Sharp Objects e il film Dallas buyers club, venuto a mancare la settimana di Natale.
Di lui ho uno dei più bei ricordi legati al festival di Venezia quando vidi nel 2005 il suo film C.R.A.Z.Y. , meraviglioso coming of age che si svolge nel Quebec negli anni 80; probabilmente il suo lavoro più sentito e personale.
Lo ricordo affabile e molto disponibile, soprattutto con i ragazzi delle varie associazioni di cinema che partecipavano al festival. Lo stesso ricordo di gentilezza e disponibilità che molti attori che hanno lavorato con lui gli hanno tributato sui social.
Consiglio vivamente il recupero di questa gemma nascosta che ci ricorda l’importanza di essere sempre se stessi.