15 Dic Instapoets | Alberto Guizzardi
Rupi Kaur è una ragazza canadese di 28 anni, di origini Sikh, ha quattro milioni di follower su Instagram e soprattutto è una poetessa.
Ha ribaltato l’idea che la poesia non abbia un pubblico arrivando a vendere con la sua prima raccolta “Milk and Honey” uno sproposito di copie e così è accaduto con la seconda.
La ricetta del successo è stata apparentemente semplice: Rupi ha iniziato a pubblicare i suoi versi sui profili social corredati da disegni lineari, quasi infantili.
I temi trattati, diretti e facilmente comprensibili, hanno fatto il resto attirando l’attenzione della rete: la condizione della donna, il rapporto che unisce corpo e mente, la sessualità, la propria identità.
I follower, in maggioranza ragazze, ma anche tanti adulti, si riconoscono, e le tributano il successo.
Rapidamente Rupi Kaur è diventata anche un brand, venduto tramite magliette tazze e anche tattoo che riproducono disegni e sue massime.
Vera gloria o abile business?
Recentemente è uscita la sua terza raccolta “Home body” per ora solo in inglese ma comunque di facile lettura anche per chi ha una conoscenza scolastica della lingua.
Pur non conoscendo nulla di questa autrice, il libro mi attratto per la sua copertina marrone carta da pacchi con sopra semplici pennellate nere e per l’incipit che possiamo tradurre in “dopo essersi sentita disconnessa per tanto tempo, la mia mente e il mio corpo stanno finalmente per ricongiungersi“
La lettura ha poi confermato l’istinto iniziale, trovandomi davanti a versi mai banali dove ogni parola ha il peso specifico di un macigno.
“Stavo cercando di trasformarlo nell’uomo ideale, e mi ci vollero tre anni per capire che l’amore non funziona così“
“La depressione è silenziosa, non senti che sta arrivando e improvvisamente è la più rumorosa voce nella tua testa”.
“Perché le donne, quando arrivano al potere, trovano in un’altra donna il maggiore pericolo al loro potere?“
Rapporti abusivi, depressione, ma anche l’importanza delle proprie radici, il sesso vissuto come diritto al godimento, la necessità di maggiore coesione tra le donne: questi tra gli altri, sono i temi che si dipanano all’interno della sua raccolta.
Ci troviamo davanti a un’opera che è il frutto dell’evoluzione dei tempi, che sfrutta tutte le nuove dinamiche di marketing per farsi conoscere e diventare oggetto di culto.
La forma poetica liberata dalla metrica è più libera di arrivare alla mente e al cuore di chi legge e Rupi Kaur mi sembra una delle voci più interessanti, stimolanti e rappresentative di questo cambiamento.