03 Set Diario Veneziano 02/09/18 | Alberto Guizzardi
A mente fredda ragiono sulla visione del film Suspiria con la decantazione necessaria per giudicare l’opera forse più atteso del festival.
Guadagnino non rifà Argento riducendo all’osso la parte splatter tanto cara al maestro dell’horror.
Si limita a 2 scene molto forti dove la danza, tema portante del film, esplode come un sabba satanico di rara bellezza.
A Guadagnino interessa altro, interessa la storia, interessa il rapporto di potere e lo fa con un film sublime né horror né film d’autore.
Forse in questo può stare il suo limite, il suo essere divisivo e così potrebbe scontentare chi cerca l’una o l’altra cosa.
Ma chi non si ferma a questa visione e si lascia andare alle bellissime immagine supportate dalla musica di Thom York dei Radiohead troverà ampia soddisfazione.
Oggi mi fermo qui non per mancanza di argomenti ma per il tempo.
È stata una giornata molto lunga e la chiudo alla una di notte.
Cinema never stop e soprattutto never sleep!