26 Set Cosa ha a che fare la notte con il sonno? | Matteo Lion
“Chi dorme non piglia pesci”, dice il proverbio.
Fosse vero, potrei aprire una pescheria.
Nell’ultimo mese ho dormito pochissimo. E malissimo.
Colpa di pensieri, preoccupazioni e paure legate al futuro. Niente meno.
“A volte la notte me ne sto sveglio nel letto e mi chiedo: Dove ho sbagliato?. Poi una voce mi dice: Ti ci vorrà più di una notte per questo.” diceva Charlie Brown in un vecchio fumetto.
E anche Colapesce in una sua vecchia canzone ammetteva:
“Io la notte ancora sto sveglio a pensare al tempo che ho perso. E ne accumulo altro.”
Sarà un caso che le canzoni che mi hanno entusiasmato di più a Settembre abbiano in qualche modo a che fare col sonno?
La prima è la meravigliosa “Holiday Destination” la canzone che da il titolo al nuovo disco di Nadine Shah.
«How you gonna sleep tonight?», ovvero “come dormirai stanotte?”, si chiede ossessiva Nadine nel ritornello della canzone.
La domanda è volutamente retorica visto che il disco è molto politico e critico nei confronti della gestione dei migranti, sui politici che governano il mondo e sulle responsabilità individuali di tutti noi.
Poi è arrivato a sorpresa il nuovo singolo di Morrissey, “Spend the day in bed“.
La vera libertà: andare a letto senza farselo comandare (come quando si era bambini) e alzarsi senza farsi chiamare (come tutti i poveri lavoratori).
E infatti ci elenca una serie di vantaggi a fottersene di tutto e restare a letto: niente autobus da prendere, niente capi da sopportare, niente piogge da cui ripararsi, niente treni da rincorrere.
E io lo capisco. Perché nonostante in questo periodo non sia riuscito a dormire devo dire che mi piace fare le cose a letto. Anche il cibo sembra più gustoso quando sono sotto le coperte. Il letto alla fine è l’unico posto dove riesco a leggere ed è il posto migliore per le telefonate lunghe e importanti.
E ancora dall’ultimo EP di Hope Sandoval, la canzone che subito mi ha conquistato è stata appunto “Sleep“.
Certo non riuscire riposare va ad alterare anche il mio stato da sveglio.
“che sia la nostra insonnia a renderci quelli che siamo.
Va bene così,
Vino e melatonina”, diceva un verso meraviglioso di “Your Chariot Awaits” di Moonface.
Ma forse alla fine la soluzione per l’insonnia l’ha trovata Mitsky nella sua canzone “A Burning Hill“, quando ci dice di ridimensionare le nostre aspettative:
“E così oggi mi metterò la mia camicia bianca e mi abbottonerò il colletto.
Almeno posso essere tutta ordinata,
Uscire e rendermi conto che la gente mi vede pulita,
E andrò al lavoro, e andrò a dormire,
E amerò cose più piccole.
Amerò cose più piccole.”
foto: Andrea Ferrato